mercoledì 22 luglio 2020

LAGO DI MEZZOLA

LAGO DI MEZZOLA
CANOA CAMMINATE BIKE


TRE ATTIVITA' UN SOLO POSTO

Escursione in canoa
Camminata in  piano o trekking in montagna
Ciclabile della Valchiavenna





Il lago di Mezzola si trova a nord del più grande e famoso lago di Como, da cui è separato dall'ultino tratto del fiume Mera dove lambisce il Pian di Spagna oggi riserva naturale.

Come detto il piccolo lago (circa 6 km2) è formato dal Mera e circondato da spettacolari montagne, quelle granite della Val Codera e Val dei Ratti da un lato, dall'altro le falsaie rocciose delle Lepontine  che si tuffano a strapiombo nelle sue acque. Tutto ciò rende possibile scegliere fra diverse attività: dal trekking più impegnativo alla camminata, la bike lungo la ciclabile o sui sentieri, la canoa o il kajak o la più comoda gita in barca o il lido ed i bagni nelle sue trasparenti acque.Punto di partenza è Novate Mezzola, che si raggiunge da Milano con la Valassina seguendo le indicazioni per Chiavenna, dove in grande parcheggio gratuito sulla sinistra dopo il ponte e ben indicato è possibile lasciare l'auto.


In questo post troverete informazioni generali sulle varie attività a voi decidere cosa scegliere.



KAJAK E CANOA

Dal parcheggio attraverso il sottopassaggio raggiungere la ciclabile e svoltare a sinistra sulla stessa. Percorretela per poco più di un km e troverete il Chiosco di Gianni, gestito dai proprietari dell'agriturismo Val Codera è un posto informale adatto a compagnie e tavolate.
Qui è possibile affittare una canoa per esplorare in tutta libertà le sponde del lago, da un lato dolci e con piccole calette, dall'altro sfiorare le montagne che vi si tuffano fino ad arrivare ad ammirare il Tempietto di San Fedelino.




Pagaiare in queste acque calme e trasparenti è proprio bello e ne vale la pena.
Chi invece è un pò meno sportivo può fare il giro del lago con la gita in barca organizzata sempre dal Chiosco di Gianni. 



CAMMINATA O TREKKING

L'intero giro del lago è lungo circa 25 km, per cui non da tutti, e presenta due tipi diversi di escursione, infatti mentre il lato orientale è pianeggiante e costeggia le rive del lago e del fiume Mera, il lato occidentale si arrampica sulle montagne che circondano questa sponda.
Ovviamente si può decidere se fare solo una frazione quella più facile che da Novate va a Ponte Nave e da qui al Tempietto di San Fedelino (aperto da marzo a ottobre sabato, domenica e festivi) da cui si arriva in pochi passi a una spiaggetta. In questo caso dopo il sottopassaggio girate a destra sulla ciclabile.

Oppure solo costeggiare il lago per un tratto e poi tornare al Lido di Novate Mezzola e sdraiarsi al sole e tuffarsi in acqua.
O optare solo per la parte più impegnativa partendo però da Dascio. Dalla chiesa, seguire le indicazioni per il Tempietto di  San Fedelino,  immettendosi sulla mulattiera  antica Via Regina,  proseguire fino al punto panoramico detto Sasso di Dascio, da qui  segueire il sentiero life alpi Retiche superate le Case Borzi e il ponte delle Valene, si attraversa una vecchia cava fino al dosso del Brentaletto, poi in discesa finchè si incontrano dei cartelli, si prende la via Francisca e arrivati al Mera si seguono i cartelli per il tempietto.
Andata e ritorno 5 h circa.

O ancora cambiare itinerario e da Mezzola salire a Codera (vedi post Val Codera).
Oppure fare il tracciolino, un sentiero che collega due dighe ed è in parte costituito da gallerie e passaggi scavati nella roccia, in alcuni tratti sono ancora visibili i vecchi binari della ferrovia di servizio alla costruzione delle opere. E' lungo circa 10 km, si può prendere si da Mezzola che da Verceia, porta anch'esso a Codera per cui è anche possibile poi scendere facendo un percorso ad anello.


BIKE


La Ciclabile della Valchiavenna è un percorso di fondo valle che parte da Colico e arriva al confine con la Svizzera in Val Bregaglia. E' lunga circa 40 KM costeggia il lago di Mezzola, risale la valle raggiungendo Chiavenna, l'antico borgo di Piuro coni suoi scavi archeologici, le cascate dell'Acquafragia e il suggestivo Palazzo Vertemati Franchi.
Il mio consiglio è di partire da Mezzola immettendosi sulla ciclabile indicata col numero 6 e prendendo a destra dirigersi Chiavenna, poi saranno le vostre gambe a decidere quanta strada fare. Il primo tratto quello  da  Colico a Verceia non è molto interessante a mio avviso, per cui consiglio di partire dal solito parcheggio.
Oppure per i più coraggiosi il tracciolino in bike.


ILA IN MOVIMENTO





































mercoledì 24 giugno 2020

LUNGO ADDA IMBERSAGO LECCO

BIKE LUNGO ADDA IMBERSAGO/LECCO
E GIRO DEL LAGO DI GARLATE

andata/ritorno 43 km circa
tempo 3 h
sterrato



Risaliamo l'Adda da Imbersago a Lecco, la seconda parte della ciclovia dell'Adda che parte da Trezzo d'Adda e in poco più di 35 km conduce fino al lago.

Ripartiamo da Imbersago seguendo le indicazioni per il traghetto di Leonardo, qui vi sono molti parcheggi gratuiti prima di scendere sulle sponde del fiume dove lascare la macchina.
Come già detto nel post dedicato al primo tratto della ciclabile qui si trova una riproduzione del traghetto ideato da Leonardo da Vinci che collega le due sponde dell'Adda sfruttando la sola forza della corrente.
Il percorso quasi interamente immerso nel verde e su sterrato, attraversa anche graziosi paesini.


Costeggiando il fiume che offre panorami sempre diversi e lussureggianti arriviamo a Brivio dove si attraversa il bel lungo fiume e si può ammirare il castello che si specchia nelle acque.


Il tracciato ora pur restando vicinissimo alla sponde del fiume a tratti costeggia campi, e sbuca affiancando una strada asfaltata a bassissima percorrenza. Al curvone verso destra mantenetevi sullo sterrato, che si innalza leggermente rispetto alla strada asfaltata.
Siamo alle porte di Olginate e qui l'Adda si allarga formando l'omonimo piccolo lago ricco di bellissimi canneti, oltrepassiamo il piccolo centro storico e lo sbarramento sul fiume che per un breve tratto torna stretto prima di formare il lago di Garlate.


Costeggiamo le verdi rive del lago finchè la ciclabile termina sulla statale, poco dopo all'altezza di McDonald's ricomincia ma si perde in più punti e comunque riporta obbligatoriamente alla strada, per cui consiglio di proseguire direttamente sulla statale  per riprendere la ciclabile (segnalata come ciclabile dei laghi) dopo aver superato via Filippetta, il tratto è comunque breve.



Tornati sul lungo lago si supera  Pescate dove l'Adda torna a corre uscendo dal più grande lago di Como. Si prosegue passando sotto il grande ponte della Valassina fino ad arrivare al Ponte Azzone Visconti che una volta attraversato apre le porte di Lecco.


A questo punto si può proseguire svoltando a sinistra ed andando verso il centro di Lecco, oppure svoltando a destra per costeggiare l'altra riva del lago di Garlate e tornare verso il punto di partenza.
Isola Viscontea





Noi abbiamo preferito la seconda ipotesi, quindi continuando sulla ciclabile abbiamo fatto una breve sosta di fronte alla minuscola isola Viscontea, per poi attraversare il centro storico di Bione, un quartiere di Lecco e  passare nuovamente sotto lo svincolo della statale. Attenzione qui una ciclabile passa al di sopra per cui attenti a non sbagliare e mantenetevi sulla ciclabile bassa.

Lungo il lago sino a Vercurago dove al momento il tracciato è interrotto  e si immette in vie cittadine prive di traffico, seguite quindi il lungo lago Aldo Moro quando si allontana per risalire in paese fino ad incrociare via San Mauro dove svoltare a destra. Sempre dritti al termine della strada a sinistra in via Moggio, poi destra via Cavour, all'incrocio a sinistra in via Mazzini e attraverso il ponte attraversate l'Adda e tornate a Olginate.
Qui attraverso il paese prima a sinistra  poi seconda a sinistra e site di nuovo sulla ciclabile.


Da qui il percorso è lo stesso dell'andata.
E' anche possibile continuare lungo l'altra sponda e attraversare l'Adda dopo il lago di Olginate a Calolziocorte.




ILA IN MOVIMENTO

mercoledì 17 giugno 2020

ANELLO DEL MONTE MUGGIO

ANELLO DEL MONTE  CROCE DI MUGGIO
E SALITA ALLA CROCE


anello 2,30h
salita alla croce 45h
dislivello 260 mt
sentiero, mulattiera










Il monte Croce di Muggio si trova nell'alta Valsassina,  per raggiungere il punto di partenza dell'escursione bisogna arrivare all'Alpe Giumello, un piccolo paesino a i piedi del monte; quindi da Milano Valassina, uscita Valsassina proseguire fino a Casargo (LC), poi un strada panoramica risale il monte fino all'Alpe. Qui vicino al ristoro Genio si trova un grande parcheggio.






Questa escursione è stata fatta da un'amica, Barbara Ricci, un'infaticabile camminatrice che mi assicura si semplice "a parte un paio di pietroni" e adatta a tutti.
Seguendo il  sentiero si godono dei bellissimi panorami sul Lago di Como e sulle montagne circostanti. 



E' preferibile fare il giro in senso antiorario così da non dover affrontare i tratti rocciosi in discesa, perciò alla sbarra del parcheggio prendere a destra, guardando la Croce di Muggio, seguendo i segnavia "Anello Monte Muggio".






Quindi in marcia, inizialmente attraverso i pascoli del Giumello, da cui si gode la vista delle Grigne e del gruppo del Pizzo Tre Signori, poi la strada si stringe e si entra in un bel bosco.

Poco più di mezz'ora e per chi vuole una breve discesa porta alla chiesetta montana di San Ulderico risalente al XI sec., da qui la vista spazia sul monte Legnone. 



Risaliti all'anello si continua fra boschi e prati con lo sguardo sulla Valvarrone fino ad arrivare al punto più panoramico a picco sul lago di Como, ci troviamo all'incirca sopra Bellano. 
Il tracciato conduce poi all'Alpe Chiaro e da qui al nostro punto di partenza.



Per arrivare invece in vetta fino alla cima del Monte dove svetta un'enorme croce si segue la via ben traccia come si vede dalla cartina, deviando in salita più o meno all'altezza della chiesa di San Ulderico di circa 45 minuti tra salita e discesa. Qui si gode il panorama più bello di tutta l'escursione, vale veramente la pena. Poi ridiscesi si rientra nell'anello oppure si continua sulla cresta verso destra per scendere in direzione Prà Balscino e ricongiungersi al tracciato.

Grazie Barbara, sicuramente farò questo giro.



ILAINMOVIMENTO





domenica 7 giugno 2020

ERVE SENTIERO DELLE POZZE E CAPANNA MONZA

ERVE  SUL SENTIERO DELLE POZZE
FINO A CAPANNA MONZA


andata 2h
dislivello 610 m circa
sentiero

Erve è un paesino sopra Calolziocorte in provincia di Lecco, raggiungibile in circa 40 minuti da Monza.
Da questo grazioso piccolo paese parte un sentiero lungo il torrente Gallavesa che forma bellissime pozze in cui nei mesi estivi bambini, ragazzi ed anche adulti si rinfrescano.
Arrivati ad Erve lasciate la macchina in uno dei tanti parcheggi e seguite il corso d'acqua che lo attraversa vi porterà all'inizio del percorso.
Il primo tratto, che inizia con un pittoresco piccolo ponte in pietra anche se in salita non presenta difficoltà essendo semi asfaltato, subito alla vostra destra ecco le prime belle pozze.
In breve si arriva in località Gnett, un pianoro dove si trova anche un ristoro, bei prati per fare picnic e pozze poco profonde adatte ai più piccoli, qui il primo segnavia indica il sentiero 11 verso Capanna Monza.


Superato il ponticello si prosegue ed il sentiero cambia si fa più stretto, montano e si ricomincia a salire facilmente, sulla sinistra pascoli con caprette che talvolta lo invadono e marciano al vostro fianco. Proseguiamo nel bosco fino ad incontrare un bivio. Per raggiungere Capanna Monza, o meglio il rifugio capanna alpinisti monzesi, sul versante bergamasco del Resegone, ci sono due vie una più impervia e veloce il sentiero Prà di Ratt, decisamente impegnativo e il sentiero sorgente San Carlo, più lungo ma più agevole.




Noi seguiamo quest'ultimo. Il torrente resta sulla destra e compare e scompare , per raggiungere alcune pozze come quella che crea uno scivolo naturale bisogna scendere nel bosco, altre appaiono subito dopo una curva.


Il sentiero alterna salite a tratti più pianeggianti e ci porta al ponte del Bruco, costruito dagli alpini, che ci conduce alla sorgente San Carlo, angolino molto suggestivo con la statua del santo e tavolini e panche.Continuando nel bosco il sentiero torna a salire e talvolta bisogna aiutarsi con le mani per superare dei massi o degli alti scalini, ma nulla di che.


Riattraversato il torrente si trova un altro bivio, si prosegue sul sentiero a sinistra segnalato sulle rocce con il segnavia colorato e il numero 11. Il sentiero prosegue ripido e nel bosco fino ad una nuova biforcazione dove un cartello in legno ci indica di proseguire a sinistra per  Capanna Monza, a destra torneremmo ad Erve.



Ora il cammino si fa più facile e pianeggiante, troviamo altri cartelli che indicano altre vie, Passo del Fo, Anello del Resegone e ovviamente la nostra meta.
Si continua in piano fino ad incrociare il sentiero che sale da Prà di Ratt, un ultimo sforzo di nuovo nel bosco e in salita, circa 15 minuti e finalmente ecco il rifugio.

Possiamo vedere la particolare seghettatura delle cime del Resegone in tutta la sua maestosità e da una prospettiva diversa. Che facciate un picnic o vi rifilliate al rifugio con un bel piatto salire fin qui vale la pena.


Riposati, prima di ridiscendere, vi consiglio di camminare un'altra mezzoretta per arrivare a Passo del Fo, dove si passa dal versante bergamasco a quello lecchese, per godere un panorama eccezionale sul lago.
Per tornare è preferibile rifare la strada dell'andata e non avventurarsi per il sentiero più veloce Prà dei Ratt, perché veramente molto ripido.


ILA IN MOVIMENTO




ALTRE IMMAGINI





























mercoledì 27 maggio 2020

CICLABILE DELLA MARTESANA

CICLABILE DELLA MARTESANA 
DA MILANO A CASSANO D'ADDA
BIKE 

andata/ritorno 70 km
tempo 4 h
asfalto

Da una Milano che non ti aspetti fino all'Adda, dove questo Naviglio che collegava la città con il lago di Como nasce, interamente in piano e circondata da architetture sorprendenti dalla ricca vegetazione della pianura lombarda.


Se l'intero percorso risulta un po' troppo lungo ci si può inserire da vari punti, a Milano viale Monza all'altezza di Gorla, viale Padova, viale Palmanova ect o dai vari paesi che costeggia. Tenete inoltre presente che la metropolitana M2 corre quasi parallela fino a Gessate.


La pista comincia in Melchiorre Gioia dove la Martesana scompare interrata a Cassina de Pomm , una cascina a corte chiusa del XV legata a Francesco Sforza che volle un frutteto alle porte di Milano. Divenne poi albergo nel XIII  e stazione di cambio di cavalli, infine ristorante ed oggi birreria.
Ultima curiosità prima di iniziare a pedalare, vicino alla cascina c'è un piccolo ponte di ferro, chiamato pont del pan fiss (ponte del pane sicuro) in quanto conduceva alla Branca, una fabbrica di candele che dava un lavoro sicuro. Oggi la fabbrica non c'è più al suo posto il giardino della cascina.



Come detto lambisce molti centri abitati: Cologno Monzese, Vimodrone, Cernusco sul Naviglio, Cassina de pecchi, Gongorzola, Gessate, Inzago per giungere a Cassano d'Adda.
E' comunque sempre ben indicata da cartelli che oltre al percorso segnalano anche i punti di interesse vicini alla zona che si attraversa.

Iniziamo a pedalare e Milano ci stupisce ancora una volta con le ville e i giardini di viale Padova che si affacciano sul Naviglio. 

Poi nel verde di parco Adriano, poco dopo un ponte per superare il Lambro ed un sottopasso per scavalcare la tangenziale est quindi i campi e le cascine ed eccoci a Cernusco con le sue ville nobiliari del XII e XIII ed il verde sempre più rigoglioso, che ci accompagna fino a Gongorzola.


Dove la ciclovia si stringe per un breve tratto tra i vecchi vicoli del paese e ci permette di ammirare il vecchio ponte coperto in legno;







poi via di nuovo fino ad Inzago dove ci accoglie l'insolita costruzione di villa Aiatelli con la sua torre che ricorda un faro.





Ed eccoci infine a Cassano d'Adda con la sua grande ruota mossa dall'acqua che si dice ideata da Leonardo da Vinci. Non si tratta di un mulino ma di una noira, cioè una ruota idraulica che sfruttando la corrente solleva l'acqua,  per gettarla in una vasca di raccolta o in  una  roggia e quindi   per irrigare i campi.



A questo punto si può decidere di fermarsi e entrare in Cassano dove raggiungere le rive dell' Adda e visitare il suo castello e la Villa Borromeo.


O proseguire entrare nella riserva naturale Adda Morta incontrare il grande fiume a Fara d'Adda e da qui risalirlo fino a Trezzo dove  si incontra la ciclabile che conduce a Lecco (vedi post lungo l'Adda da Trezzo a Brivio).
Un ultimo consiglio nella bella stagione la ciclovia della Martesana la domenica è molto affollata soprattutto nel pomeriggio, per cui meglio partire presto e tornare prima delle tre o armarsi di grande pazienza.

ILA IN MOVIMENTO










 SAN PIETRO AL MONTE E MONTE CORNIZZOLO  andata/ritorno 4,30 h (2h per Basilica 2h per la cima) dislivello 900m (300 Basilica 600 cima) mula...