andata/ritorno 6/7 km
tempo a piedi 1,30 h
sterrato dolci saliscendi
Un altro tratto della ciclopedonale del Lambro che si può fare tranquillamente a piedi, oltre che in bici, è quello che va da Albiate ad Agliate, anche lungo questo tronco non ci sono fontanelle, ma si può trovare ristoro o negozietti nei piccoli abitati che si incontrano.
Giunti ad Albiate si deve raggiungere il parcheggio in fondo a via Resegone, lasciare la macchina e immettersi sul percorso che riprende sulla destra.
Un bel sentiero alberato che costeggia campi e cascine fino a Carate, dove si riaccosta alla sponda destra del Lambro, inoltrandosi nella vegetazione rigogliosa che lambisce il fiume.
Da qui il percorso si snoda in dolci saliscendi spesso restringendosi a ridosso di pareti rocciose o antiche fabbriche e filande abbandonate.
Poco dopo averne superata una molto grande alla nostra destra, si esce su di una strada poco trafficata. Qui si svolta a destra per attraversare il ponte che porta sulla sponda sinistra del Lambro poi dritti in via Sette Gocce, si continua poi per via Leonardo da Vinci, che ad un tratto torna sterrata fino ad arrivare alle grotte di Realdino.
Non preoccupatevi sono vie molto poco transitate ed è piacevole percorrerle.
Non si tratta di vere e proprie grotte ma di cavità nella particolare roccia delle pareti di queste colline, il ceppo, in cui scorre acqua.
Superato il piccolo abitato e le sue grotte rientriamo nel tracciato.
Attenzione davanti a voi partono tre diversi sentieri, dovete prendere quello centrale.
Attenzione davanti a voi partono tre diversi sentieri, dovete prendere quello centrale.
Basilica di Agliate * |
Ritornati nel verde si prosegue finchè dopo una piccola discesa si trova un piccolo stagno sulla destra, ora risistemato e ripulito, dove fioriscono belle ninfee. Poco dopo si apre un grande prato che annuncia l'arrivo ad Agliate.
Vi consiglio di visitare la Basilica romanica, il cui campanile svetta di fronte a voi, è veramente bella e suggestiva, un piccolo tesoro nel cuore della Brianza.
Dopo aver gironzolato per i vicoli di Agliate riprendete il cammino in senso opposto.
Di seguito vi lascio due notizie sulla Basilica di Agliate e le grotte di Realdino.
ILA IN MOVIMENTO
ILA IN MOVIMENTO
* BASILICA DI AGLIATE L'edificio più importante di Carate è la meravigliosa Basilica dei SS. Pietro e Paolo ad Agliate, uno degli esempi più significativi di architettura romanica in Brianza.
Edificata nel IX secolo, presenta una bella facciata in ciottoli di fiume, con un bel portale sovrastato da due monofore con la figura del Cristo nella lunetta, e due porte laterali.
L'interno è a tre navate, con archi e colonne in pietra di riuso risalenti al IV-V secolo con scritte sui capitelli; originariamente la pieve, così come l'attiguo battistero, doveva essere ricoperta da affreschi del XI-XV secolo, mentre ora sopravvivono solo minime porzioni di intonaco affrescato sulle due ultime arcate della navata di sinistra e nella volta a botte.
Il
battistero, a cui si accede dalle absidi laterali, è uno dei pochi esempi di
battistero a sette lati con piccola nicchia absidale, probabilmente coevo e
uguale alla basilica nella tecnica costruttiva; al suo interno, si conservano
affreschi altomedievali, trecenteschi e quattrocenteschi. Interessanti sono
inoltre la cripta, realizzata nel XII secolo, e la settecentesca sacrestia.
Verso la fine dell'800 subì massicci lavori
di restauro coordinati della stessa epoca è
anche il campanile di forma quadrata.
** GROTTE DI REALDINO La frazione di Carate Brianza detta Realdino
fin dal Medioevo presentava numerosi mulini, solo dall’inizio dell’ottocento,
però divenne famosa per le sue fresche “grotte”, rientranze naturali scavate nel
ceppo, dalle quali sgorga ancora oggi l’acqua. Qui sorsero anche osterie e
trattorie, tra cui una delle locande più antiche della Lombardia, per fornire un letto e un pasto caldo ai commercianti, ai lanaioli
e ai trasportatori di sacchi di farina. Le numerose trattorie, meta dei
milanesi che qui arrivavano nel Novecento, a bordo del mitico tram “gamba del
legn”, hanno contribuito alla diffusione del detto popolare che recita: “a
Realdino si visita l’acqua ma si beve il vino”
Nessun commento:
Posta un commento